La Pasqua è senza dubbio l'evento cristiano più importante di tutta la tradizione cattolica, e nella sua celebrazione liturgica viene spesso impartito il sacramento del Battesimo. Perché battezzare i nostri figli durante la Veglia Pasquale? Qual è la connessione tra il Battesimo e la Pasqua?
La liturgia di Pasqua, ricca di eventi e significati, è da sempre considerata il momento perfetto per il sacramento del Battesimo. Certamente l’idea di battezzare un bambino la Notte di Pasqua è estremamente suggestiva: l’atmosfera notturna e l’eccezionalità dell’evento contribuiscono a creare un’atmosfera magica. Ma la spiegazione di questa usanza è da ricercarsi nei simboli della liturgia pasquale, e non in ragioni estetiche.
In particolare nella Veglia Pasquale, che avviene la notte tra il Sabato Santo e la Domenica di Pasqua, riscopriamo due simboli di grande importanza religiosa: il cero pasquale e l'acqua benedetta.
Una guida luminosa: il cero pasquale e battesimale
Durante la prima parte della Veglia di Pasqua viene acceso il cero pasquale; il lume rappresenta Cristo che con il suo sacrificio risorge per donare luce nell'oscurità. L'usanza di accendere il cero pasquale è la stessa che ritroviamo nel rito del Battesimo: simbolicamente la luce del cero battesimale rappresenta l'impegno dei genitori e del padrino o della madrina a mantenere viva la fiamma della fede nel battezzato.
Sacramentale di purificazione: l'acqua benedetta
L'acqua benedetta è il secondo simbolo del tempo pasquale. In essa è racchiuso il significato essenziale del Battesimo. Attraverso l'acqua veniamo purificati dal peccato originale per diventare i figli di Dio, ma non solo: la resurrezione di Cristo è vissuta con partecipazione da tutti i credenti attraverso i sacramenti (soprattutto quello del Battesimo) grazie ai quali godiamo dell'amore di Dio e gioveremo della vita eterna. Per questo motivo è usanza celebrare l'iniziazione cristiana nella notte di Pasqua: durante la Veglia rinnoviamo le promesse battesimali, e davanti tutta la comunità cristiana accogliamo i nuovi membri della famiglia di Dio.
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